INTERVISTA
AD AKIRA TORIYAMA
In questa intervista (di cui non si garantisce la realtà) si spiegano
molte cose su DRAGONBALL:
Domanda:
Mi piacerebbe farle domande riguardanti soprattutto il suo lavoro grafico. Per
esempio, ho l’impressione che quando ha iniziato a disegnare Dragon Ball
si sforzasse di utilizzare uno stile che fosse differente da Dottor Slump, la
serie che aveva realizzato prima.
Risposta:
Si, è vero. Non mi piace lavorare sempre con lo stesso stile, e in genere
lo modifico per adattarlo alla storia. Tuttavia, se adesso mi chiedessero di
disegnare lo stile di Dottor Slump, sarei in grado di disegnare le stesse forme
arrotondate. Alla fine di Dragon Ball mi interessava maggiormente pensare all’evolversi
della storia che al disegno in sé, e così non mettevo nelle mie
pagine la forza che avevano agli inizi. Più la lotta era accanita, e
più linee diventavano stilizzate e il tratto sincopato. Non mi piace
disegnare sempre alla stessa maniera: in realtà sono un po’ capriccioso.
Quando leggo una lettera di un fan che mi dice: Mi piaceva più come disegnavi
prima penso: Allora adesso disegnerò in modo ancora più spontaneo.All’inizio
non aveva molta confidenza con le scene di lotta, perché in realtà
non aveva mai fatto disegni in cui c’erano molti movimenti; ero più
che altro un illustratore. Per questo motivo, ho avuto molte difficoltà
a disegnare il primo Torneo Tenkaichi.
Domanda:
Sappiamo che nel suo studio non ci sono molti modelli. Quando ha disegnato le
sue prime scene di lotta si è ispirato a qualcosa in particolare?
Risposta:
Bé non mi ricordo molto bene, però posso dirle che copiare da
altri disegnatori non è nel mio stile. [ride] È possibile che
ricordino delle scene di lotta che ho visto tanti anni fa. In realtà,
credo che siano i film a darmi degli spunti,mi è sempre piaciuto andare
al cinema.
Domanda:
Vede ancora nolti film?
Risposta:
No, veramente non vado al cinema da quando è nato mio figlio. Però
ho registrato su videocassetta la maggior parte dei film stranieri che hanno
trasmesso in TV, di qualunque genere essi fossero. Di solito metto su un film
mentre lavoro, ma mai coi sottotitoli, altrimenti non riuscirei a disegnare.
[ride] In questo modo posso lavorare, e quando dai suoni intuisco che sta succedendo
qualcosa di interessante do un’occhiata. A volte ho davvero voglia di
guardarmi un film, quindi lo guardo con attenzione, e in genere mi diverto gia
appena inizia.
Domanda:
Qualcuno di questi film l'ha ispirata per Dragonball?
Risposta:
No, non credo proprio. Generalmente, le loro tematiche non sono applicabili
alla storia di Dragon Ball, però possono avermi ispirato nel modo di
presentare certe cose, nell’aspetto visivo. Per esempio, nel caso delle
esplosioni, non è semplicemente <>, ma prima si vede una luce,
e il suono – il <> - viene dopo. Questo tipo di narrazione cinematografica
è abituale nelle scene di lotta.Per questo, mi ispiro a molto anche al
ritmo che hanno le scene di lotta nei film di Jackie Chan. Poi utilizzo dei
modelli quando devo disegnare una macchina o un aereo. In questo caso i modellini
sono molto utili, perché se per esempio bisogna disegnare una macchina,
permettono di guardarla da tutte le angolazioni.
Domanda:
Le sue deformazioni di macchine e aerei per il manga mi sembrano fantastiche.
Risposta:
Si? Disegnare queste cose alla forma estremamente realistica richiede molto
tempo, e se non lo fai perfettamente, il risultato non è soddisfacente.
Al contrario, se realizzi un disegno deformato, anche se alla fine risulta un
po’ diverso dal modello, non succede niente. È molto più
semplice, e siccome ciò mi interessa a far procedere la storia, risulta
molto pratico. [ride] Inoltre, dato che i miei sono manga umoristici, i personaggi
sono sempre un po’ caricaturali, e sarebbe strano se tutto il resto non
lo fosse.
Domanda:
In Dragon Ball, oltre ai veicoli creati in base ad altri che esistono realmente,
ne appaiono anche molti che sono completamente originali, vero?
Risposta:
Credo che quando devo inventarmi veicoli originali sia il momento in cui mi
diverto di più! [ride] Prima di iniziare a disegnarli, devo pensare a
dove si sale, dove si trova il motore, e così via. Quando disegno macchine
e altri veicoli che esistono nella realtà, devo guardare molte volte
il modellino; invece, quando si tratta di macchine ideate da me, nessuno può
dirmi: “Ehi, questa non è fatta così!” [ride] Le ho
inventate io, quindi vanno bene come sono. [ride]
Domanda:
Torniamo al disegno, in particolare al colore. Quali materiali usa per colorare
le sue illustrazioni?
Risposta:
Uso inchiostri colorati. Me lo suggerì alcuni anni fa una disegnatrice
di shojo manga. Prima utilizzavo i classici pennarelli. Quando lavoravo con
quelli, li strizzavo per mettere l’inchiostro in un piatto e mescolarlo
con acqua. Però quando dovevo colorare una superficie estesa, questo
metodo risultava molto laborioso. La disegnatrice mi ha detto: “Perché
non usi gli inchiostri?”, e io ho pensato: “Ah, che buona idea!
Potrei colorare senza dover stare a strizzare per delle ore!”.
Domanda:
Qual è il colore che le piace di più, signor Toriyama?
Risposta:
Mi piace il verde, il verde italiano. E mi piacciono anche il giallo e l’arancio.
Domanda:
Il giallo e l’arancio sono i colori dell’uniforme di Goku?
Risposta:
Si. Però non li ho scelti in base al gusto personale, ma perché
sono i colori dell’uniforme d’allenamento dei monaci cinesi. Sono
i due colori che si usano in Cina per le celebrazioni.
Domanda:
Quando crea un nuovo personaggio, a cosa pensa in primo luogo, alla sua personalità
o al suo aspetto?
Risposta:
Per prima cosa penso bene alla trama generale della storia, che è quello
che determina come saranno i personaggi, e, alla fine, faccio i disegni. Questo
è l’ordine che seguo. A volte mi capita di pentirmi dell’aspetto
di un personaggio. Per esempio, nel caso di Cell mi sono accorto troppo tardi
di quanto mi fossi complicato la vita, perché a lungo andare mi dimenticavo
di colorare le macchioline che ha su tutto il corpo. [ride] Mi è successo
parecchie volte. E non è che mi piacciono i disegni di questo tipo, mi
piacciono davvero, però risultato scomodi, perché devo inserirli
lo stesso.
Domanda:
Quando pensa all’aspetto e al vestiario di un personaggio e lo disegna
prima in bianco e nero, ha gia deciso di che colore sarà?
Risposta:
Mmmh Bé, non è che lo decida in anticipo. Quando arriva il momento
di mettere il colore, mi dico: “questo deve essere così. Però,
siccome non vado mai a controllare come avevo colorato il personaggio nelle
occasioni precedenti, a volte i colori variano molto. [ride]
Domanda:
Si vede chiaramente con il passare del tempo il suo stile e la maniera di usare
il colore cambiano.
Risposta:
Non è una cosa intenzionale. Cambiano senza che io stesso non me ne renda
conto. Però, quando guardo un originale di una anno prima, non posso
fare a meno di pensare che sia un lavoro mediocre.
Domanda:
Solo di un anno?
Risposta:
Si. Sicuramente mi sto evolvendo. [ride] Già poco tempo dopo averli realizzati,
reputo i miei disegni eseguiti male. Dopo soli sei mesi, trovo che i miei disegni
lascino molto a desiderare, e negli originali a colori di solito trovo molti
difetti immediatamente dopo averli colorati.
Domanda:
Davvero?
Risposta:
Se avessi tempo, mi piacerebbe rifarli, però il tempo mi manca sempre.
[ride]
Domanda:
Ha anche cambiato il modo di applicare il colore.
Risposta:
Si. Tempo fa, la lucentezza dei capelli la facevo sfumata, però richiedeva
molto tempo. Quando nel 1989 feci Kosuse-Sama e Rikimaru-Sama per il festival
di disegni animati di “Jump”, vidi i disegni di Toyoo Ashida, e
pensai che il modo di utilizzare le luci e le ombre nei suoi disegni animati
non fosse niente male, così iniziai a dipingere in una maniera più
dura, con maggiori contrasti di colore. Ashida è una persona per la quale
provo una grande ammirazione.
Domanda:
Come decide di che colore fare le diverse cose? Prova prima con diversi colori?
Risposta:
Generalmente metto il colore direttamente. Di solito dipingo prima le superfici
più estese, e in seguito coloro gli altri dettagli in funzione di quelle.
Nel caso di Goku, i cui colori sono fissi, dipingo gli sfondi in base a essi.
Domanda:
Quando realizza un’illustrazione, esegue tutto il processo di seguito
dal disegno in bianco e nero alla colorazione?
Risposta:
Normalmente faccio tutto di seguito. Quando inizio a disegnare, mi concentro
totalmente in ciò che sto facendo senza nemmeno accorgermi di ciò
che succede intorno a me finchè non ho finito.Una volta stavo disegnando
un’illustrazione, e la mano iniziò a tremare. “Che strano”,
ho pensato, “Cosa mi sta succedendo?” In quel momento mi accorsi
cha la tavola si stava movendo: “Ah , caspita, forse è il terremoto!”
[ride] Di solito continuo a disegnare finché non finisco il disegno,
anche se mi tocca rubare ore al mio sonno. Se lo lascio a metà, non riesco
a dormire… Sono talmente poco abituato a lasciarlo in sospeso, che a volte
continuo a disegnare in sogno, e quando mi sveglio al mattino dico: “devo
sbrigarmi, nel sogno l’avevo già terminato!” [ride]
Domanda:
Infine, quali sono le illustrazioni che le piacciono di più di tute quelle
che ha realizzato in questi dieci anni di Dragon Ball?
Risposta:
Mi piace quella in cui Goku e Gohan sono su un’Harley con le zampe. Questa
è l’unica illustrazione che piaccia veramente.
Domanda:
Una sola illustrazione in dieci anni?
Risposta:
Che io ricordi, questa è l’unica in cui sia la composizione, sia
la colorazione sono ben eseguiti.
Domanda:
Però, se dice così, sembra cha la sua evoluzione culmini in questa
illustrazione…
Risposta:
In generale, non credo che i miei disegni siano una gran cosa. Ciò che
mi dà più fastidio quando disegno è non poter ottenere
una forma espressiva che sorprenda per il suo essere rivoluzionaria. Credo che
debba esistere una forma espressiva che sorprenda per il suo essere rivoluzionaria.
Credo che debba esistere un nuovo modo di esprimersi col disegno, una nuova
maniera di combinare i colori, di creare immagini. Però ho un carattere
strano: quando decido di fare qualcosa, mi ci dedico completamente, ma mi annoio
subito. Vorrei essere capace di disegnare sempre con lo stesso stile, però
non mi piace lavorare sempre allo stesso modo; mi stufo. [ride] È questa
la ragione dei miei insuccessi; mi vengono dei disegni che a me personalmente
non piacciono. Però riflettere sui nostri sbagli è proprio ciò
che ci fa migliorare, e io sono di quelli che riflettono. [ride]
Domanda:
Grazie per averci concesso un po’ del suo prezioso tempo.
Risposta:
Grazie a lei