QUALCHE CENNO STORICO

I Simpson hanno fatto la loro prima apparizione negli Stati Uniti d'America il 19 Aprile 1987 ed attualmente sono il serial a cartoni animati più longevo. Oltrepassata la soglia delle 220 puntate e giunti alla loro 10 stagione, con ben 31 nomination agli Emmy Awards (di cui 15 vinti), i "gialli" hanno battuto anche gli Antenati detentori del record assoluto. Qualcuno comincia a chiedersi: finiranno mai? Per ora i fan possono dormire sonni tranquilli, sembra certo che ci sarà una undicesima e una dodicesima stagione, poi si vedrà.
eppure all'inizio i Simpson veniva dato poco più di trenta secondi alla settimana e gli episodi non erano altro che delle piccole "strisce" (shorts) trasmesse all'interno del programma The Tracey Ulman Show dall'Aprile '87 al Maggio '89. Questi brevi episodi, realizzati in un solo mese di lavoro (mentre oggi occorrono sei mesi per realizzare una puntata dei Simpson), resero subito popolare la famiglia al pubblico americano, anche se i Simpson di quell'epoca erano graficamente meno curati ed anche piuttosto diversi, soprattutto nei capelli (la stessa Marge, pur avendo già dei suoi bei capelli blu, non aveva ancora adottato la tipica acconciatura a cilindro). Nel campo del delle polemiche sui Simpson (materia sulla quale non vogliamo soffermarci e su cui da sempre si accaniscono comitati di genitori indignati e non solo), c'è da segnalare che il primo problema i "gialli" lo crearono all'interno del Tracey Ullman Show, che provocò la censura di una scena in cui la piccola Maggie infila la forchetta in una presa di corrente. In Italia gli short, che sono 48 in tutto, non sono mai stati trasmessi in tv (tranne dei brevi frammenti apparsi nella puntata 138° Episodio Spettacolare). Ma negli anni 1990 e 1991 alcuni di essi anticipavano, nei cinema, le proiezioni di diversi film della FOX. Alcuni sono stati invece inseriti nelle videocassette di quegli anni, ad esempio: nella cassetta di "abyss", del '91, il film viene preceduto dallo short "The Aquarium" (MG24).
Le voci dei gialli erano differenti da quelle che successivamente hanno doppiato la serie tv. I personaggi meno "raffinati" di oggi e anticipavano l'atmosfera un po' "blues" delle prime serie. Purtroppo non esiste una lista completa degli short visti in Italia.
Eppure bastarono questi 48 micro-episodi per convincere il pubblico e produttori che stavano per assistere alla nascita di uno dei fenomeni televisivi più innovativi degli ultimi decenni (ed oggi, un po' ovunque, si notano gli effetti dell'invasione-Simpson).
LA PRIMA
La prima puntata (in America: un Natale da cani) fu trasmessa il 17 Dicembre 1989, alle 8 di sera. I Simpson ottennero subito un grande successo e da quel momento gli autori e disegnatori non si fermarono più. La leggenda vuole che tutto ebbe inizio quando James L. Brooks, produttore del Tracey Ullman Show, invitò Matt Groening (vignettista e scrittore dell'Oregon; sue le biografie di Frank Zappa e dei Residents) ad ideare delle brevi animazioni per lo show, che si rifacessero in qualche modo alle sue famose strisce Life in Hell.
Sembra che Groening disegnò per la prima volta i 5 componenti principali della famiglia Simpson proprio nell'ufficio di Brooks, e che quest'ultimo poi divenne il produttore esecutivo di tutte le serie de "I Simpson".
J.L.Brooks, fondatore della Gracie Films, è conosciuto come autore, produttore, sceneggiatore e, ultimamente, soprattutto come regista. Ha diretto il film Qualcosa è cambiato con Jack Nicholson, che ha ottenuto numerosi riconoscimenti.
LA PRODUZIONE
A differenza di quanto si possa immaginare, Mat Groening, pur essendo l'inventore dei gialli, ha scritto solo 3 o 4 delle centinaia di storie divenute poi "episodi". Il successo dei Simpson, quindi, è dovuto anche all'impegno di un formidabile cast formato da sceneggiatori (circa 70), disegnatori, musicisti e doppiatori che si sono alternati in tutti questi anni.
Le prime serie dei Simpson (7G, 7F, 8F) furono realizzate dalla società Klasky-Csupo (nome bizzarro, ottenuto dall'unione di due cognomi dei fondatori Arlene Klasko e Gabor Csupo) famosi per aver disegnato anche le serie e il film dei "Rugrats" e "Duckman". In seguito si susseguirono numerosi studi di produzione, fino ad arrivare agli studi Rough Draft, situati in Corea.
Niente è stato lasciato al caso nei Simpson. Le musiche, ad esempio, occupano un posto preminente. Il segreto di Alf Clausen, noto compositore e direttore d'orchestra, é stato quello di "non considerare i Simpson come cartone animato, ma di trattare i personaggi come attori reali" e di lavorare con lo stesso impegno che di solito viene impiegato per le colonne sonore dei film. Clausen ha diretto un'orchestra di 35 elementi e ha composto e arrangiato gran parte delle musiche dei Simpson, grazie alle quali ha ottenuto 3 Emmy awwards (memorabili le decine di variazioni sul tema "The Simpson" composto da Danny Elfman).
E che dire delle voci? Gli attori-doppiatori americani che hanno dato voce ai gialli oggi incassano stipendi miliardari, minacciano scioperi e sono capaci di far subire ritardi all'uscita di nuovi episodi...ma poco importa, Dan Castellaneta (Homer), Julie Kavner (Marge), Nancy Cartwright (Bart) e Yeardley (Lisa), sono ormai parte integrante dei rispettivi personaggi ed è difficile immaginare altri attori al loro posto.
Lo stesso discorso vale per i doppiatori italiani che, pur essendo partiti in leggero ritardo rispetto ai colleghi americani, da circa 8 anni prestano voce ai Simpson e vantano numerosi estimatori. Il nostro Homer è Tonino Accolla (la voce di Eddie Murphy, Jim Carrey, Bill Cristall...), la voce di Marge, Patty e Selma è Liu' Bosisio (ha interpretato la moglie di fantozzi nei primi film), Bart è Ilaria Stagni (ha doppiato come protagonista in molti film, tra cui pomodori verdi fritti, Mamma ho perso l'aereo...), Lisa è Monica Ward (la sua voce è presente un po' ovunque: Beverly Hills, Ranma, Quando si ama...). Altre voci di personaggi " non protagonisti" (in realtà tutti rivestono un ruolo importante nella serie) sono: Mario Milita (Nonno Abraham), Davide Lepore (Milhouse), Angelo Maggi (Winchester), Sandro Jovino (Burns), Francesco Prando (Ned Flanders), Fabrizio Mazzotta (Krusty il Clown), Manfredi Aliquò (Apu), Mino Caprio (il "primo" Boe). Nella versione italiana purtroppo è accaduto che alcuni personaggi "minori" (Boe, Barney, Skinner, Reverendo Lovejoy, il Dr. Hibbert, Martin, Lenny, ed altri) cambiassero voce più volte con il susseguirsi delle serie. Ma in realtà non si hanno molte informazioni sul perchè di questi cambiamenti, così come non si hanno risposte per alcune delle domande più frequenti:"Perchè il barista viene chiamato in alcune puntate Boe ed in altre Moe?", ed ancora "Perchè il commissario Wiggum nella versione italina è stato chiamato Winchester?", e perchè in tv alcune volte non appaiono le sovraimpressioni?". Queste non sono le uniche.
Ma come possono i Simpson piacere ancora, a distanza di tanti anni? Una delle ragioni sta nel fatto che possono essere interpretati "a livelli diversi": "La nostra idea -dice lo stesso Matt Groening- è creare situazioni e battute che vengono colte da chi è in possesso di un certo bagaglio culturale (e, aggiungiamo noi, di uno spiccato spirito di osservazione). E come divertire invece chi il "bagaglio" non ce l'ha? Beh, il problema non esiste: c'è pur sempre Homer che, dandosi una violenta pacca sulla fronte, esclama: "D'OH!!!...".


(Tratto da "Strike Special" numero 3)